Raffreddore, lo conosciamo davvero? 5 miti da sfatare

Una delle tipiche malattie invernali è il raffreddore, disturbo che intacca le vie respiratorie e provoca parecchio fastidio a livello di naso e gola. Siete davvero convinti di conoscere bene questa patologia tra le più comuni? Ecco 5 miti da sfatare

 

Autunno e inverno sono le due stagioni più fredde dell’anno in Italia, nonché le “stagioni del raffreddore”.

In questo periodo, infatti, è facile subire gli effetti provocati da una delle infezioni alle alte vie respiratorie tra le più diffuse e comuni nello Stivale, tra starnuti, mal di gola e decine di fazzoletti per soffiare il naso.

Le statistiche parlano di un paio di raffreddori l’anno per la maggior parte degli adulti, numero che può salire fino a sei per i bambini, maggiormente esposti a tale malanno e meno resistenti al suo attacco.

Numerosi sono, però, anche falsi miti che vengono associati spesso al raffreddore e ai quali, talvolta, viene addirittura attribuita erroneamente una validità scientifica.

Raffreddore, un malanno di stagione?

In ambito scientifico, con il termine raffreddore si indica comunemente un’infezione virale che viene causata dall’esposizione a un virus specifico.

Si tratta di una condizione che, in Italia, colpisce le persone soprattutto nella stagione invernale e che, per questo, si associa spesso istintivamente al calo delle temperature.

Ciò, però, non è propriamente vero.

Donna si copre il volto infreddolita
Immagine | Unsplash @SpencerBackman- Importpharma.it

Il raffreddore, infatti, non è causato direttamente dalla presenza di un clima più freddo, bensì sfrutta a proprio favore le condizioni che temperature più basse portano a creare.

Quando la colonnina di mercurio cala, stare all’aria aperta diventa più difficoltoso, dal momento che si preferisce restare al caldo in un ambiente chiuso.

Ciò porta quindi a trascorrere parecchie ore in spazi decisamente più ridotti, in cui il cambio d’aria non è frequente e dove ci si ritrova a stretto contatto con più persone.

Esattamente il genere d’ambiente in cui il raffreddore trova più facilità nel diffondersi da un soggetto all’altro, contagiando più persone.

È, infatti, estremamente più probabile contrarre un virus quando esso circola in un ambiente chiuso, in cui può depositarsi sui vari oggetti o circolare nell’aria.

Basti pensare a una persona raffreddata che starnutisce o tossisce in una stanza. Se un soggetto sano respirerà poi la stessa aria contaminata, sarà molto più probabile che finisca con il contrarre il raffreddore.

Ne deriva che, coprirsi bene non difende affatto dal raffreddore.

Certo, può aiutare a salvaguardare la propria salute in ambienti freddi e a non debilitare il fisico (il quale potrebbe comportare un abbassamento delle difese immunitarie, ndr), ma non agisce direttamente sul raffreddore (ciò che si può creare è uno stress termico, condizione che facilita lo sviluppo di eventuali virus, ndr).

Ciò che bisogna fare per abbassare il rischio di raffreddarsi è lavarsi con frequenza le mani con acqua e sapone oppure igienizzarle con un gel.

Chi è raffreddato dovrebbe, invece, tossire e starnutire sempre in un fazzoletto e buttarlo immediatamente, lavandosi poi accuratamente le mani (il lavaggio è consigliato ogni volta che ci si tocca il naso, ndr).

Un soggetto colpito da raffreddore dovrebbe, poi, restare isolato fino alla scomparsa dei sintomi, riducendo al massimo – ove possibile – i contatti con altre persone, così da diminuire le possibilità di contagiare qualcun altro.

Il fatto che il raffreddore sia determinato dal freddo è quindi assolutamente un falso mito!

Altri 4 falsi miti

Secondo falso mito da sfatare è il fatto che il colore del muco è un indicatore del raffreddore.

Contrariamente a quello che si pensa spesso, il colore del proprio muco non può rivelare in alcun modo se nel nostro corpo sia in atto un’infezione batterica e, quindi, se sia necessario assumere un antibiotico.

Donna colpita da raffreddore
Immagine | Pexels @KarolinaGrabowska – Importpharma.it

A determinare la diversa colorazione o densità del muco è solamente la concentrazione più o meno marcata di enzimi e altre sostanze prodotte dall’azione del sistema immunitario.

È, infatti, vero che dopo qualche giorno di raffreddore si inizierà a notare un diverso colore e una diversa densità nel proprio muco, ma questo è solo il segnale che le difese immunitarie stanno reagendo correttamente.

Terzo falso mito: la vitamina C previene il raffreddore.

Anche questa affermazione non è propriamente vera, in quanto decenni di studi in materia non hanno mai trovato evidenze scientifiche che dimostrino tale tesi.

Assumere massicce dosi di vitamina C non aiuta a guarire più in fretta, sebbene sia giusto ricordare come tali vitamine siano indispensabili per mantenere in salute il proprio corpo.

La vitamina C, infatti, è un valido aiuto del sistema immunitario e può aiutare ad affrontare un’infezione virale.

Detto ciò, bere una spremuta d’arancia non aiuterà a curare direttamente il raffreddore.

Quarto mito da sfatare è quello che gli antibiotici siano fondamentali nella lotta al raffreddore.

Ciò non è vero. Anzi, gli antibiotici non hanno alcuna utilità contro le infezioni virali e l’abuso di tali farmaci finisce solamente con il favorire la crescita di super virus e batteri resistenti.

Una condizione alla quale bisogna prestare molta attenzione!

Gli antibiotici devono essere assunti soltanto su indicazione medica e in presenza di complicanze, come eventuali bronchiti, otiti o sinusiti.

Quinto falso mito: i farmaci sintomatici agiscono sulla causa del raffreddore.

È doveroso sottolineare come la funzione dei vari decongestionanti nasali, degli antistaminici e del paracetamolo, ovvero i farmaci sintomatici, sia quella di attenuare i sintomi fastidiosi provocati dal raffreddore, ma non di curarne le cause.

Essi aiuteranno a sentire meno il mal di gola, abbasseranno la febbre o ci permetteranno di riposare meglio, ma non agiranno in alcun modo sulla causa del raffreddore.

Tradotto: non possono debellare i batteri!

Sfatati questi 5 falsi miti, ora non ci resta che darvi qualche consiglio.

Il primo è quello di curare sempre il più possibile l’igiene del naso, attraverso il ricorso frequente a soluzioni fisiologiche per il lavaggio delle narici.

Ciò vi permetterà di proteggere maggiormente il naso da virus e batteri.

Altro consiglio estremamente utile in termini di pulizia è quello di lavare frequentemente le mani con sapone o gel appositi, badando anche a disinfettare periodicamente le superfici degli ambienti in cui si trascorre molto tempo.

Fondamentale, infine, è curare il proprio stato di salute generale, seguendo una dieta sana ed equilibrata e facendo la giusta attività fisica.

Si potranno così mantenere un corpo e un organismo più sani.

Impostazioni privacy