Giornata mondiale del farmacista, l’importanza della figura professionale

Il 25 settembre si celebra in tutto il Globo la Giornata mondiale del farmacista, figura professionale tra le più utili e apprezzate in ambito medico. È la prima linea di contatto tra pazienti e farmaci, ruolo spesso decisivo nel supporto a chi necessita di assistenza. Conosciamo meglio il lavoro del farmacista

 

Oggi, 25 settembre 2023, cade la Giornata mondiale del farmacista.

Una ricorrenza annuale e che ha l’obiettivo di celebrare una figura professionale alla quale, talvolta, ci si dimentica di riconoscere i giusti meriti.

I farmacisti, infatti, ricoprono un fondamentale ruolo di intermezzo tra i pazienti e i farmaci, rivelandosi indispensabili all’interno della catena sanitaria di ogni Paese.

Per questo, la Federazione Internazionale Farmaceutica (la FIP, ndr) quest’anno ha deciso di porre il focus sul ruolo ricoperto dal farmacista del processo di “rafforzamento dei sistemi sanitari”.

Approfondiamo, allora, la conoscenza di una figura professionale all’apparenza semplice, ma in realtà parecchio complessa.

Il lavoro del farmacista

Per analizzare la figura del farmacista non possiamo che partire dalla definizione di tale professione.

Comunemente, esso viene indicato come un esperto di farmaci e prodotti per la salute, come integratori, dispositivi medici, cosmetici e alimenti.

Farmacista serve una cliente
Immagine | Unsplash @TbelAbuseridze – Importpharma.it

Il compito del farmacista è quello di tutelare la salute dei pazienti attraverso due azioni principali: l’informazione e la sensibilizzazione sull’uso consapevole e appropriato dei medicinali.

Per questo, ogni farmacista deve sapere come indicare a chiunque entri in una farmacia quali sono gli effetti di un farmaco specifico, quali le sue interazioni con altre componenti (come gli alimenti, l’alcol, ecc…), gli eventuali effetti collaterali e le possibili controindicazioni a esso associate.

Il farmacista deve, quindi, compiere un’opera di informazione, educando i pazienti alla scelta dei farmaci più adatti e permettendo così loro di evitare un uso improprio o un dosaggio sbagliato degli stessi, errori che potrebbero comportare conseguenze anche molto serie.

Deve sapere quando consigliare l’uso dei cosiddetti medicinali SOP, ovvero quelli “senza obbligo di prescrizione”, o di quelli OTC, ovvero i “medicinali da banco o di automedicazione”, oltre che i prodotti parafarmaceutici, quelli cosmetici e dietetici.

Il tutto, ovviamente, senza mai sostituirsi alla diagnosi del medico.

Il farmacista, infatti, non deve mai sostituirsi a quest’altra figura professionale, dal momento che il suo compito dovrebbe essere essenzialmente quello di fungere da tramite tra il medico e il paziente, tra i farmaci e chi ne ha bisogno.

Il suo ruolo è quello di agevolare la conoscenza delle finalità di una terapia, la corretta modalità di assunzione dei farmaci indicati e la loro adattabilità alla terapia indicata dal medico.

Naturalmente, per poter svolgere la professione di farmacista in Italia è necessario essere stati prima abilitati all’esercizio professionale, processo che avviene solo in presenza del superamento dell’Esame di Stato e in seguito al conseguimento di una laurea magistrale in Farmacia o in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche.

Indispensabile è anche lo svolgimento di un tirocinio professionale per un lasso di tempo di almeno sei mesi.

Come ogni figura operante in ambito medico, anche il farmacista è dovuto a rispettare un codice deontologico, oltre che specifiche leggi e norme giuridiche.

Competenze e conoscenze

Oltre ad analizzare il bisogno espresso da un paziente specifico e curare la relazione con esso, il farmacista deve anche saper quando consigliare prodotti alternativi ai medicinali e quando, invece, attenersi esclusivamente alla cura prescritta da un medico.

Farmacista vaccina una persona in farmacia
Immagine | Unsplash @JakaylaToney – Importpharma.it

Nei compiti del farmacista rientra, infatti, sia il dispensare i medicinali indicati in una prescrizione medica che quelli che non richiedono tale prescrizione e che potrebbero, però, risultare utili al paziente in presenza di patologie minori e che non necessitano del consulto di un medico di base.

Tra le competenze del farmacista c’è anche quella di sapere vendere prodotti diversi dai medicinali (per esempio: cosmetici, integratori, tisane, ecc…), oltre che quella di saper gestire e organizzare un magazzino in cui raccogliere tutti i diversi farmaci.

Ordine, cura e rigore sono, quindi, caratteristiche che un farmacista deve possedere.

Un bravo farmacista deve, poi, sapere come gestire i rapporti con i fornitori, badando ad avere sempre disponibili i farmaci più utilizzati e curando la conservazione delle scatole di medicinali e le loro scadenze.

Non solo. È compito del farmacista anche mettere a disposizione del paziente le più comuni apparecchiature di auto-diagnostica, spiegando accuratamente come utilizzarle in maniera efficace.

Un farmacista deve anche essere sempre a conoscenza delle diverse campagne sanitarie in corso di svolgimento e sapere come promuoverle ai propri clienti.

In questo caso, fondamentale è l’aspetto del continuo aggiornamento professionale.

Per poter svolgere il mestiere del farmacista è, poi, necessario avere anche una serie di conoscenze specifiche.

Quali? Innanzitutto, conoscenze che riguardano le diverse discipline farmacologiche e biologiche, quali la farmacoterapia, l’omeopatia, la fitoterapia, la tossicologia e le metodologie applicate alla sperimentazione biochimica.

Seguono poi anche le conoscenze delle discipline chimico-farmaceutiche e tecnologiche, come la legislazione e la tecnologia farmaceutica, gli elementi di farmacocinetica, quelli di progettazione, identificazione e sintesi di sostanze biologicamente attive e la conoscenza dell’uso dei diversi medicinali e prodotti della salute.

Per questo, è fondamentale che un farmacista abbia seguito dei corsi professionali che riguardano materie quali farmacognosia, tossicologia, chimica farmaceutica e tossicologica, chemioterapia e farmacoterapia, farmacologia, fisiologia, patologia generale, organizzazione e gestione di un’azienda farmaceutica, chimica e fitofarmacia.

Importante è anche disporre di una conoscenza generale in biochimica, anatomia umana, microbiologia, chimica organica e analitica, botanica farmaceutica, fisica, statistica, informatica, lingue e igiene.

Un numeroso elenco di caratteristiche e conoscenze che permettono al farmacista di sapere comprendere e interpretare rischi e benefici legati all’utilizzo di un farmaco all’interno di una cura specifica. Un compito altrimenti impossibile.

Non solo. Tutte le materie sopra citate, consentono al farmacista di operare sia in ambito pubblico che privato, dal momento che tale figura professionale può trovarsi in vari settori.

Oltre che nelle farmacie, i farmacisti possono ricoprire anche ruoli di dirigenti negli uffici farmaceutici delle ASL o nelle amministrazioni pubbliche, oltre che lavorare all’interno delle Forze Armate o della Croce Rossa Italiana.

Molti farmacisti operano, poi, negli istituti di pena, mentre altri ricoprono il ruolo di docenti o ricercatori universitari.

In ambito privato, i farmacisti si trovano nelle case di cura, nelle aziende che commerciano e producono medicinali (sia per uomini che per animali, ndr), cosmetici, prodotti fitosanitari o mangimi medicati.

Tanti ambiti diversi tra loro per un’unica figura professionale.

Un elenco di specialisti ai quali la Giornata mondiale del farmacista vuole rendere omaggio, sottolineando l’importanza del lavoro quotidianamente svolto in ognuno degli ambiti sopra citati.

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