Gastroparesi: cos’è, quali sono i sintomi e come si cura

La gastroparesi è una condizione medica abbastanza comune e suoi sintomi possono variare da persona a persona. Impariamo a riconoscerli e capiamo come affrontarli.

Alle volte, il corpo può dover fare i conti una una paralisi parziale o totale dello stomaco, che impedisce al cibo il normale avanzamento nel tratto digerente. Si tratta di gastroparesi, una condizione medica abbastanza comune che può portare, in caso di mancata individuazione, a conseguenze più gravi. Per questo motivo, proviamo a capirne qualcosa di più.

Gastroparesi, quali sono i sintomi?

Come spesso accade, i sintomi della malattia si presentano in maniera diversa da paziente a paziente. Ci sono, però, alcuni segnali che il corpo manda a cui è necessario prestare attenzione. È necessario pensare a degli approfondimenti clinici in caso di:

  • Dolori addominali, che possono variare sia come intensità sia come localizzazione
  • Diminuzione di peso, causate nella maggior parte dei casi dalla impossibilità di consumare cibo in maniera normale
  • Nausea e vomito, causate dall’accumulo del cibo nello stomaco
  • Sensazione di pienezza, presente anche dopo aver mangiato una piccola quantità di cibo
  • Acidità e rigurgito acido, causati dal rallentamento nello svuotamento gastrico
Una ragazza a letto con dolori allo stomaco
Immagine | Unsplash @Jonathan Borba – Importpharma.it

A ciò che è appena stato elencato possono aggiungersi, disidratazione, debolezza estrema e infenzioni. Queste ultime sono causate dalla proliferazione batterica all’interno dell’intestino. Alla presenza di questi sintomi è opportuno consultare il proprio medico. Ci sono, inoltre, alcuni fattori che possono favorire la gastroparesi. Stiamo parlando di diabete mellito, chirurgia addominale (come, per esempio, interventi di riduzione del peso nei pazienti obesi), stress prolungato nel tempo, disturbi neurologici come il morbo di Parkinson, malattie autoimmuni, ma anche alcuni farmaci (nello specifico oppiodi e antidepressivi). La malattia può essere individuata con certezza tramite due diversi esami: una gastroscopia o attraverso la manometria esofagea.

Come curare la gastroparesi

Non è attualmente possibile risolvere in maniera definitiva la gastroparesi. Per questo motivo i medici agiscono su sintomi che questo tipo di condizione genera. Come? In primis modificando la dieta, privilegiando cibi molli e riducendo in maniera sensibile l’apporto di grassi. Non è soltanto il “cosa” ad agire in maniera positiva su chi è affetto da gastroparesi, ma anche il “come” si mangia. Per questo si consiglia, solitamente, di fare sei pasti spalmati durante tutta la giornata e non i tradizionali tre. In questo modo si riescono ad apportare i nutrienti necessari senza, di contro, causare vomito, nausea o dover affrontare il senso di immediata sazietà che la malattia comporta.

Oltre alla dieta, in alcuni casi l’indicazione è quella di assumere farmaci specifici. Si tratta di farmaci per stimolare la motilità gastrica. La loro assunzione porta a svuotare lo stomaco in maniera più rapida, alleviando così alcuni sintomi, come vomito e nausea. C’è, poi, un passo successivo, che viene messo in pratica laddove il paziente non rispondesse in maniera adeguata alle terapie farmacologiche. Si tratta di gastroparesi più gravi che richiedono il ricorso a un intervento chirurgico. Le opzioni, in questi casi, sono due. Da un lato la stimolazione elettrica gastrica, dall’altro la rimozione di una parte dello stomaco.

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