Faringite, cos’è e come si cura

La faringite, o semplicemente mal di gola, è un’infiammazione molto comune e fastidiosa. Vediamo tutto quello che bisogna sapere a riguardo

Posizionata nella parte posteriore della bocca, la faringe è un canale muscolo-membranoso che consente al cibo di intraprendere il percorso dell’esofago. La faringite può derivare da diverse cause, come virus (i principali responsabili), batteri, allergie o reflusso di succo gastrico dallo stomaco. Chi ne soffre avverte una fastidiosa sensazione alla gola e prova dolore durante la deglutizione. Se l’infiammazione è causata da un agente infettivo, è probabile che il paziente manifesti anche i sintomi correlati alla malattia infettiva, come la febbre. Di solito, le faringiti guariscono spontaneamente in pochi giorni, ma se i sintomi persistono, potrebbero essere necessari esami diagnostici più approfonditi e una terapia specifica.

Tutte le caratteristiche della faringite

L’infiammazione della faringe, la zona sul retro della bocca, è nota come faringite nel linguaggio comune, ma è più comunemente riconosciuta come mal di gola, sintomo presente in diverse condizioni patologiche. Può manifestarsi in modo improvviso e risolversi rapidamente in forma acuta, oppure persistere per lunghi periodi, configurandosi come faringite cronica.

La faringe è un condotto muscolo-membranoso di circa 13 centimetri, rivestito da una mucosa, collocato tra la cavità nasale e l’esofago. In modo più dettagliato, si trova:

Postero-inferiormente rispetto alla cavità nasale

Posteriormente alla bocca

Superiormente rispetto alla laringe e all’esofago

La faringe è cruciale sia per le vie aeree superiori che per le vie digestive superiori, facilitando contemporaneamente il passaggio del cibo verso l’esofago e dell’aria per la respirazione verso i polmoni.

Una signora va dal medico a causa della faringite
Immagine | Pixabay @andreswd – Importpharma.it

All’interno della faringe, si distinguono tre sezioni: la rinofaringe (o nasofaringe), l’orofaringe e l’ipofaringe (o laringofaringe).

La rinofaringe, la parte superiore della faringe, è in contatto diretto con le coane, le due aperture posteriori della cavità nasale.

L’orofaringe, la parte intermedia, si trova tra la rinofaringe e l’epiglottide, l’estremità superiore della laringe. Di fronte a sé, si connette con il cavo orale attraverso l’istmo delle fauci.

L’ipofaringe, la sezione terminale, conduce il cibo all’esofago; poiché è leggermente al di sotto dell’epiglottide, solo il cibo, e non l’aria, passa attraverso di essa (a differenza di rinofaringe e orofaringe). L’ipofaringe si trova approssimativamente al livello della sesta vertebra cervicale e della cartilagine cricoidea della laringe.

La faringite può svilupparsi per diverse ragioni. Nella maggior parte delle situazioni, è causata da un’infezione virale; in rari casi, può derivare da un’infezione batterica o da circostanze particolari, come le allergie, il reflusso gastroesofageo o l’esposizione a sostanze chimiche nocive.

Vediamo più nel dettaglio le possibili cause della faringite.

Faringite virale. I principali virus responsabili della faringite includono:

– Virus del raffreddore, tra cui Rhinovirus, Coronavirus, Parainfluenza virus, Virus Respiratorio Sinciziale, Adenovirus, Enterovirus e Metapneumovirus;

– Virus dell’influenza;

– Virus della mononucleosi, noto anche come Epstein-Barr virus;

– Virus del morbillo;

– Virus della varicella, anche chiamato Herpes virus 3 o virus Varicella-zoster.

Faringite batterica. I batteri principali che possono causare infiammazione alla faringe includono:

– Streptococcus beta emolitico del gruppo A (responsabile anche della scarlattina);

– Streptococcus pneumoniae;

– Haemophilus influenzae;

– Bordetella pertussis (causante della pertosse);

– Bacillus anthracis;

– Corynebacterium diphtheriae (agente eziologico della difterite);

– Neisseria Gonorrhoeae;

– Chlamydophila pneumoniae;

– Mycoplasma pneumoniae.

Gli episodi di faringite possono essere causati anche da:

Allergie. Individui allergici a muffe, polvere, polline o peli animali possono sperimentare infiammazioni ricorrenti alla faringe. In queste situazioni, il gocciolamento post-nasale è probabile, causato dalla presenza massiccia di muco tra la cavità nasale e la rinofaringe.

Secchezza ambientale. L’uso di riscaldamenti per riscaldare gli edifici può ridurre l’umidità dell’aria, causando infiammazione alla faringe, specialmente se si respira per lunghe ore attraverso la bocca. La faringite da aria secca è comune per chi dorme in stanze riscaldate e non umidificate per tutta la notte.

Inalazione di sostanze irritanti. L’aria inquinata, il fumo di sigaretta e le emissioni tossiche da impianti industriali possono contenere sostanze irritanti per la gola, provocando infiammazioni nella faringe.

Sforzo eccessivo dei muscoli faringei. Come i muscoli delle gambe o delle braccia, i muscoli della faringe possono infiammarsi e stancarsi con sforzi prolungati, come parlare a lungo o urlare.

Reflusso gastrico. La risalita di acido dallo stomaco verso esofago, faringe e talvolta laringe può causare infiammazioni frequenti in queste aree, soprattutto in persone con reflusso gastroesofageo o faringo-laringeo.

AIDS. Nei primi stadi dell’AIDS, il mal di gola è uno dei sintomi, e l’immunodepressione nei malati di AIDS li espone a diverse infezioni che possono infiammare la faringe.

Tumore alla gola e alla bocca. Il mal di gola è un sintomo comune nei casi di cancro alla faringe, laringe o lingua, spesso accompagnato da problemi di deglutizione, raucedine, rumori respiratori anomali, sangue nella saliva e protuberanze al collo.

Ascessi peritonsillari ed epiglottite. Gli ascessi peritonsillari, accumuli di pus, batteri e detriti cellulari tra le tonsille e la faringe, possono causare infezioni. L’epiglottite, infiammazione della valvola laringea, può portare a gravi problemi respiratori. Entrambe le condizioni richiedono attenta osservazione per evitare complicazioni gravi se trascurate.

Quali sono le persone più soggette a sviluppare la faringite? La faringite può colpire chiunque, ma è più comune nei seguenti gruppi:

Bambini e adolescenti;

Fumatori e coloro che sono esposti cronicamente al fumo passivo;

Persone con allergie;

Lavoratori esposti a irritanti chimici, polveri tossiche, ecc.;

Individui affetti da sinusite cronica, uno stato infiammatorio che coinvolge i seni nasali e paranasali;

Coloro che frequentano o vivono in luoghi affollati, come studenti, bambini dell’asilo, militari nelle caserme, detenuti, ecc.;

Persone con un sistema immunitario compromesso (immunodepressi). Il sistema immunitario è la barriera difensiva dell’organismo contro agenti patogeni e minacce ambientali; l’immunodepressione aumenta il rischio di infezioni virali, batteriche, fungine, ecc. Condizioni come l’AIDS, il diabete, l’assunzione di corticosteroidi, la chemioterapia, le leucemie, l’uso di farmaci immunodepressori (come dopo un trapianto d’organo) e l’anemia aplastica sono solo alcune delle cause che indeboliscono il sistema immunitario.

I sintomi del mal di gola variano in base alle cause, rendendo ogni paziente un caso unico. Tuttavia, la maggior parte delle faringiti presenta comunemente:

Dolore o prurito nella parte posteriore della bocca;

Aumento del dolore durante la deglutizione o la conversazione;

Complicazioni nella deglutizione;

Gola secca;

Linfonodi gonfi e infiammati nel collo e sotto la mascella;

Tonsille arrossate e ingrossate;

Presenza di placche bianche o pus sulle tonsille;

Voce rauca o debole.

Quale cura è prevista per la faringite? Per le faringiti virali, non esistono cure specifiche, ma si adottano solo rimedi sintomatici per alleviare i sintomi; in genere, la guarigione avviene in un periodo di 5-7 giorni.

Nel caso delle faringiti batteriche o legate a condizioni particolari come allergie o reflusso gastrico, la situazione è diversa. Per le prime, se necessario, si ricorre a un trattamento antibiotico, mentre per le seconde si adotta una terapia mirata alle cause sottostanti (terapia causale).

Gestione cookie