Come cambia il cervello di una futura mamma durante la gravidanza?

Un recente studio suggerisce che durante la gravidanza il cervello subisca una riorganizzazione in preparazione al momento del parto

La gestazione è un periodo di nove mesi, pari a 40 settimane, in cui il feto si sviluppa nel corpo della donna in attesa di essere partorito. In questa fase, le future mamme possono vivere emozioni contrastanti, oscillando tra la gioia per l’arrivo del nuovo membro della famiglia e l’ansia di sentirsi all’altezza del compito. Inoltre, il corpo subisce una serie di rilevanti cambiamenti che lo rendono diverso rispetto all’inizio della gravidanza. Ma come avviene questa trasformazione a livello cerebrale? Cosa accade nel cervello durante la gestazione? Un recente studio pubblicato su Science sembra aver fornito risposte a tali domande. Esamineremo i risultati di questa ricerca e le implicazioni che potrebbero avere per le donne in attesa.

I cambiamenti che avvengono nel cervello delle donne durante la gravidanza, ecco cosa dice la scienza

L’essere madre è un’esperienza straordinaria che evoca una gamma di emozioni intense e uniche. Diventare madre rappresenta spesso un momento di grande gioia e realizzazione personale per molte donne. Questa fase introduce cambiamenti significativi che influenzano vari aspetti della vita di una donna, tra cui comportamento, stile di vita e prospettiva sul mondo.

La gravidanza rappresenta un periodo straordinario nella vita di una donna, un’esperienza che continua a suscitare interesse tra gli scienziati. I cambiamenti che avvengono nel corpo femminile durante i nove mesi non si limitano solo a quelli evidenti fisicamente ma penetrano più profondamente, guidati, naturalmente, dagli ormoni. Un nuovo studio, per esempio, rivela che i cambiamenti ormonali in gravidanza influenzano il cervello delle donne, contribuendo a costruire il legame futuro tra madre e bambino.

I cambiamenti cerebrali che sperimenta una donna in gravidanza
Immagine | Pixabay @FilippoBacci – Importpharma.it

Durante la gestazione, il corpo attraversa notevoli cambiamenti fisici, come l’aumento di peso, le modifiche al seno e all’addome, e l’espansione dell’utero. Dopo il parto, il corpo potrebbe richiedere un periodo di adattamento per ritornare alla sua forma e dimensioni pre-gestazione.

I livelli degli ormoni possono oscillare notevolmente durante la gravidanza e dopo il parto, influenzando l’umore e le emozioni. Le donne in gestazione solitamente prestano particolare attenzione all’alimentazione e all’esercizio fisico adeguato per garantire il benessere del bambino. Successivamente al parto, potrebbe essere necessario apportare aggiustamenti per ritornare a uno stile di vita attivo.

In aggiunta, la maternità può implicare momenti di stress e fatica, soprattutto nelle prime fasi quando il bambino richiede cure continue, con possibili impatti sul sonno della madre.

Durante la gestazione, il cervello della donna sperimenta costanti mutamenti che modulano le emozioni, con un ruolo significativo degli ormoni. Uno studio condotto dai ricercatori del Francis Crick Institute di Londra e pubblicato sulla rivista Science ha esaminato gli effetti di questi cambiamenti attraverso un esperimento su topi in gravidanza.

Due ormoni fondamentali durante la gestazione, gli estrogeni e il progesterone, svolgono un ruolo chiave, agendo nell’area mediana preottica dell’ipotalamo (MPOA). Gli estrogeni riducono l’attività basale dei neuroni, aumentandone l’eccitabilità, mentre il progesterone rafforza le connessioni tra i neuroni. Questo complesso sistema ormonale è essenziale per preparare la donna alla maternità.

Il team di ricerca ha reso insensibili questi ormoni nelle femmine dei topi, e come risultato, non è emerso alcun sentimento di maternità in esse. Ciò fornisce una chiara evidenza dell’importanza cruciale degli estrogeni e del progesterone nel processo di preparazione materna.

Ma a quali risultati ha portato lo studio? La ricerca ha evidenziato come questa ristrutturazione non sia altro che una ridefinizione di priorità: i topi non accoppiati focalizzano l’attenzione sull’accoppiamento e non sentono l’impulso di prendersi cura dei cuccioli di altre femmine. In contrasto, le madri devono manifestare un forte comportamento materno per garantire la sopravvivenza della prole.

Questo fenomeno sottolinea che le modifiche durante la gravidanza non coinvolgono solo il corpo e le emozioni, ma riguardano anche un complesso sistema ormonale che gioca un ruolo cruciale nella preparazione alla maternità. Tali adattamenti si verificano già prima della nascita del nascituro, plasmando i circuiti genitoriali in previsione dei futuri comportamenti materni della donna.

Secondo un ulteriore studio coordinato dalla neuroscienziata Elseline Hoekzema dell’Amsterdam University Medical Center, la gravidanza porta a cambiamenti selettivi e robusti nell’architettura neurale e nell’organizzazione della rete neurale: questi cambiamenti neurali sono direttamente correlati agli ormoni della gravidanza, soprattutto all’estradiolo del terzo trimestre.

In particolare, spiegano gli scienziati, in gravidanza può essere osservata una pronunciata e selettiva plasticità cerebrale strutturale e funzionale che può essere il punto di partenza per vantaggi adattativi per il comportamento gestazionale e materno, oltre che per l’instaurazione della nuova relazione con il nascituro.

I ricercatori hanno coinvolto 40 donne, monitorandole prima e dopo il parto. Attraverso risonanze magnetiche anatomiche e funzionali ripetute e analisi ormonali basate su campioni biologici prelevati ogni quattro settimane di gravidanza, insieme a fattori esperienziali come sonno e stress, i ricercatori hanno ottenuto una visione più approfondita dei cambiamenti nell’architettura e nell’organizzazione della rete neurale durante la gestazione.

Gli estrogeni svolgono un ruolo chiave in questo processo, innesando modifiche selettive nel cervello che facilitano i processi materni del peripartum. Questi cambiamenti sono cruciali per la formazione del legame futuro tra madre e bambino e possono anche influenzare lo sviluppo di disturbi post partum come la depressione.

Analizzando le immagini dei referti, è emersa una maggiore connettività funzionale nel Default Mode Network (DMN), una rete cerebrale attivata quando si riflette sugli altri, su sé stessi, sui ricordi passati e sulla progettazione del futuro. Ciò suggerisce che le modifiche strutturali e funzionali associate alla gravidanza nel DMN possano alterare le basi neurali del sé, contribuendo potenzialmente alla trasformazione dell’identità e dell’attenzione tipica della maternità.

I risultati indicano che la gravidanza induce cambiamenti selettivi e significativi nell’architettura e nell’organizzazione della rete neurale, in particolare nel Default Mode Network cerebrale. Questo potrebbe essere alla base delle trasformazioni nella rappresentazione neurale del sé quando si diventa madre. Gli ormoni steroidei sessuali, principalmente gli estrogeni del terzo trimestre, sono potenziali contribuenti ai cambiamenti neuroanatomici, mentre la neuroplasticità correlata alla gravidanza svolge un ruolo fondamentale nei processi materni, sia psicologici che fisiologici, preparando la donna all’arrivo del bambino.

Ma i cambiamenti sono definitivi? Gli ormoni non determinano cambiamenti permanenti nella sostanza bianca: le osservazioni effettuate su donne che avevano abortito indicano che i risultati delle risonanze magnetiche ritornavano completamente simili a quelli di donne che non avevano mai partorito.

Queste modifiche persistono anche dopo il parto, fino a un anno, e l’allattamento prolungato può contribuire a mantenere le alterazioni neurali legate alla gravidanza.

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