Covid, in Italia attesi i primi lotti dei nuovi vaccini

I nuovi vaccini anti-Covid di Pfizer saranno presto in Italia. Secondo quando riportato da Ansa, infatti, sarebbero stati spediti lunedì 25 settembre, e dovrebbero essere consegnati martedì 26 settembre nelle sedi indicate dalle Regioni. Questi nuovi lotti sono stati aggiornati alla sottovariante Omicron XBB.1.5. La campagna vaccinale in Italia, secondo quanto specificato dal ministero della Salute, dovrebbe partire nei primi giorni di ottobre. Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, questa potrebbe partire già nei prossimi giorni. 

I nuovi vaccini presto in Italia

Secondo quanto dichiarato dal ministero della Salute, presto sarà disponibile una nuova circolare con le indicazioni tecniche specifiche indirizzate ai soggetti vaccinatori. Lunedì 9 ottobre, invece, dovrebbe arrivare la seconda tranche di vaccini Pfizer: una fornitura più massiccia pronta per tutti i soggetti a rischio indicati dallo stesso ministero.

Il ministro della salute Orazio Schillaci
Immagine | ANSA/GIUSEPPE LAMI – Importpharma.it

Ancora una volta, a somministrare i vaccini saranno i medici di famiglia, i centri vaccinali delle Asl e le farmacie. Con la stagione invernale in arrivo, e quella autunnale appena cominciata, stanno già arrivando i vaccini anti influenzali. La doppia vaccinazione, dunque, potrebbe essere disponibile già dalla settimana del primo ottobre su tutto il territorio italiano. 

Covid e fragili, l’intervento di Schillaci

Recentemente, i contagi Covid in Italia sono tornati a salire. Complici i rientri a scuola e la ripresa del lavoro, gli esperti sono tornati a ribadire delle raccomandazioni che a distanza di tre anni dallo scoppio della pandemia ormai sono più che note: proteggere i fragili, prestare attenzione agli spazi chiusi e ai segnali del virus. Dello stesso parere è anche Orazio Schillaci, il ministro della Salute, che recentemente è intervenuto sul tema. Parlando in particolare dei fragili e dei contagi a scuola, il ministro ha dato questa indicazione: “Gestire i casi di bambini e ragazzi positivi al Covid, ma asintomatici, sulla base del contesto scolastico e quindi della presenza di altri bambini o insegnanti fragili”.

Bisogna avere un atteggiamento di tranquillità, perché i numeri del contagio sono aumentati, in numero assoluto”. Rispetto alle terapie intensive e ai ricoveri, “questo, oggi, è assolutamente sotto controllo. La nostra attenzione, sia in questa fase che in quella successiva che inizierà a partire dalla prossima settimana con la vaccinazione, è diretta alle persone più anziane e fragili. E quindi anche per la scuola ci guideranno questi principi. Però senza imposizioni di misure che ci sembrano assolutamente da non prendere in considerazione”, ha spiegato ancora Schillaci. Parlando di ciò che il ministero intende fare con la scuola, il ministro ha poi aggiunto: “Stiamo studiando delle raccomandazioni che permettano di andare a scuola tranquillamente, senza ritornare alle misure restrittive di una volta, non più necessarie. Stiamo lavorando per arrivare a un documento congiunto che contenga queste raccomandazioni”. Nonostante ciò, “i pazienti e bambini sintomatici devono stare a casa, come per qualsiasi malattia respiratoria contagiosa, il tempo necessario perché la positività venga meno; sono contagiosi soprattutto nei primi cinque giorni. Quello che stiamo ancora valutando è il comportamento di fronte a positivi asintomatici. Stiamo valutando se adottare raccomandazioni in base al contesto, cioè in base alla presenza di soggetti fragili o in assoluto“.

Gestione cookie