Carenza di ferro: quali sono i sintomi

Il ferro è un elemento indispensabile per la produzione di globuli rossi e la sua carenza causa rende complicato il trasporto di ossigeno nel sangue

L‘anemia da carenza di ferro o anemia sideropenica o anemia marziale, si manifesta quando nell’organismo non vi sono le scorte di ferro necessarie, sono ridotte o assenti. Il ferro è un elemento indispensabile per la produzione di globuli rossi e la sua carenza causa quindi complicanze nel trasporto di ossigeno nel sangue. Questo minerale è inoltre coinvolto nel funzionamento del sistema immunitario ed è importante per rinforzare unghie, pelle e capelli. Non viene prodotto dall’organismo e deve quindi essere introdotto tramite l’alimentazione o specifici integratori. Quando vi è una mancanza di ferro si manifesta un’alterazione dei processi metabolici delle cellule e perciò un disagio nelle funzioni dell’organismo. L’anemia da ferro può interessare tutte le fasce d’età e soprattutto le donne, i bambini e gli adolescenti. Secondo le stime del Ministero della Salute interessa un terzo della popolazione italiana.

Cause e sintomi della carenza di ferro

I sintomi più comuni di un’anemia da carenza di ferro sono:

  • stanchezza e debolezza
  • pallore
  • irritabilità
  • mal di testa
  • insonnia
  • fiato corto e mancanza di respiro
  • dolore toracico
  • vertigini e capogiri

    Mal di testa
    Foto | unsplash @sandersammy – Importpharma.it
  • mani e piedi freddi
  • unghie deboli
  • capelli fragili
  • battito cardiaco accelerato
  • bruciore alla gola
  • scarso appetito
  • formicolio alle gambe
  • problemi di concentrazione
  • screpolature agli angoli della bocca

L’anemia da carenza di ferro si può verificare per diversi motivi, tra cui:

  • Gravidanza e allattamento. Durante queste fasi aumenta il fabbisogno di ferro.
  • Emorragie e sanguinamenti (mestruazioni, ernia iatale, ulcera peptica, tumore o presenza di emorroidi), perché causano una riduzione dei livelli di ferro.
  • Scarso apporto nell’alimentazione, per disturbi alimentari o diete troppo drastiche.
  • Problemi nell’assorbimento del ferro.
  • Interventi chirurgici che possono ridurre la capacità di assorbimento del ferro.
  • Celiachia.
  • Colite ulcerosa.

Per diagnosticare l’anemia da carenza di ferro vengono effettuati gli esami del sangue grazie ai quali il medico potrà valutare i livelli di emoglobina, di ferro, ferritina e transferrina e il valore delle piastrine.

Come risolvere l’anemia da carenza di ferro?

Prevenire la carenza di ferro è importante per mantenere una buona salute generale. Per farlo è importante innanzitutto assicurarsi di seguire un’alimentazione ricca di alimenti che contengano ferro, come:

  • carne rossa,
  • pesce azzurro,
  • frutta secca,
  • spinaci,
  • carne di agnello,
  • pollo e tacchino,
  • tonno,
  • trota,
  • crostacei,
  • fagioli,
  • lenticchie,
  • ceci,
  • lupini,
  • tofu.

Contribuiscono all’apporto di ferro anche verdure a foglia verde. Gli alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi, fragole, kiwi, peperoni e broccoli, consumati insieme agli alimenti ricchi di ferro migliorano l’assorbimento del ferro non eme da parte dell’organismo.

È importante limitare il consumo di tè e caffè: i polifenoli contenuti in queste bevande possono infatti ostacolare l’assorbimento del ferro durante i pasti.

Per reintegrare le riserve di ferro, lo specialista prescrive solitamente un integratore a base di solfato ferroso da assumere per via orale per una durata di circa 4-6 mesi circa. L’assunzione potrebbe provocare alcuni effetti collaterali, come diarrea o feci scure e qualche volta nausea.

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